Vivere una serata come quella di quest’anno, ti ripaga di ogni sacrificio e ti corrobora, dandoti forza, volontà e determinazione. Se poi aggiungiamo, al netto di tutto ciò che può accadere nei dintorni, il sostegno e la condivisione per ciò che stai facendo o, più in generale, per quello che sei riuscito a fare nel corso degli anni, allora tutto si presenta diverso e meno pesante di quanto in effetti, nella realtà, non lo sia.
A questo punto chiamatemi pesante, chiamatemi ripetitivo, prolisso, forse anche noioso e poco diplomatico, ma mi sento di doverla dire tutta.
Sento non tanto la necessità ma assolutamente il dovere di esprimere la nostra posizione affinché sia chiara a tutti la logicità di un pensiero e/o di un comportamento del tutto oggettivi ed al di fuori di ogni intendimento di comodo o di parte, in ordine ad un folle e deprecabile gesto che ha fatto da sottofondo all’evento di questo 44° Anniversario.
Un atto assolutamente legittimo e che al massimo può e deve rispondere alla sensibilità dell’Autorità che lo ha determinato; una serata di Cabaret il 2 di Agosto 2024 a S. Alessio Siculo, con postilla, assai marginale: “Paese dove ha vissuto, da qualche tempo dopo la nascita a S. Teresa di Riva, Onofrio Zappalà, una delle 85 vittime della strage di Bologna del 2 Agosto 1980”.
La levata di scudi parte, ed anche qui nella legittimità delle cose, non poteva essere diversamente, da alcuni concittadini di S. Alessio Siculo che dissentono su tale programmazione in concomitanza del 44° Anniversario della strage, proprio nel ricordo della stessa e di Onofrio assassinato in quella circostanza.
La nostra indignazione, con tutte le discussioni che si potrebbero fare al riguardo e che partono da molto lontano, non nasce dall’atto in se ma emerge dallo sviluppo che la vicenda prende dal suo sorgere alla sua realizzazione. Facebook, tanto per citare la fonte più accreditata ed immediata, snocciola i più svariati commenti sia pro che contro, dando giustamente ad ognuno il diritto di dire la propria. Ma una cosa sono le opinioni, le affermazioni di un semplice cittadino che ha anche e soprattutto il sacrosanto diritto di andare contro corrente esprimendo quella che è la propria opinione, altro è, o sono le affermazioni di cariche Istituzionali che dovrebbero pesare e valutare le proprie parole nel pieno rispetto del ruolo che rappresentano, assumendosene ogni personale e conseguente responsabilità.
Con queste testuali parole, la prima carica del Paese esce su Facebook la mattina del 2 agosto: “Oggi come ogni 2 Agosto vogliamo ricordare il nostro concittadino Onofrio Zappalà, morto nella strage di Bologna del 1980. L’Amministrazione Comunale porge le proprie condoglianze alla famiglia Zappalà e sarà presente alla messa di questa sera, nella parrocchia Madonna delle Grazie di Sant’ Alessio Siculo, per onorare il ricordo del caro Onofrio. Il Sindaco Domenico Aliberti”. A prescindere che parlano di partecipazione ad una Messa, come se l’avessero programmata loro, mentre nemmeno sanno che la Messa non ci sarà perché, a noi dell’Associazione, anche il Prete ha voltato le spalle perché impossibilitato, non celebrando alcuna Messa, ma questo è un altro discorso che affronteremo a parte in un’altra occasione.
Questi i fatti, nudi e crudi, che ritenevamo doveroso esporre con chiarezza e a scanso di equivoci e questa anche la nostra posizione rispetto ai fatti con la semplice aggiunta, come sottolineato proprio la sera del 2 agosto, che noi il 2 agosto non apparecchiamo il catafalco per metterci a piangere e ricordare una morte qualsiasi; raccontiamo un pezzo di storia che va ricordata e tramandata alle nuove generazioni. Se poi, il paese di una delle 85 vittime di quel massacro, si sente a proprio agio e trova sufficiente affiggere solo un manifestino a lutto (quello si che significa apparecchiare il catafalco), e segnare la giornata con una serata di barzellette e cabaret, ad ognuno le sue scelte; noi ce ne faremo sicuramente una ragione.
Scusate ancora per la lunghezza di esposizione, ci sentivamo in dovere di chiarire come adesso ci sentiamo in dovere di chiudere ogni polemica lasciando ad ognuno la libertà di vivere e fare quello che meglio crede.
Torniamo alla serata de 2 agosto, quella che ci riguarda personalmente e che, come accennavo in premessa, è quella che ci ripaga dei sacrifici e del duro lavoro che affrontiamo per poterla offrire al meglio ai nostri attenti e preziosi spettatori.
Ancor prima di iniziare abbiamo avuto il piacere di registrare una gradita presenza; era con noi a Villa Ragno la Vicepresidente Nazionale dell’A.N.I.O.M.R.I.D. (Ass.ne Nazionale Insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana e Decorati) Cav. Avv. Silvana Paratore, che ci ha consegnato un Gagliardetto della stessa Associazione, in riconoscimento del lavoro da noi svolto.
Un doveroso e sentito ringraziamento intanto va ai nostri Ospiti; al Procuratore di Messina Dott. Antonio D’Amato ed al Prof Giuseppe Restifo. Un sentito grazie alla tangibile presenza dello Stato che ha visto in prima fila le massime Autorità provinciali: il Vice Prefetto Vicario D.ssa Patrizia Adorno, il Questore di Messina Dr. Annino Gargano, il Vice Comandante Provinciale della Guardia di Finanza Col. Franchetti, il Vice Comandante Provinciale dell’Arma dei Carabinieri Col. Falcone, il Comandante della Compagnia Carabinieri, reparto Radiomobile Taormina Magg. Alfio Politano. Presenze che hanno un senso e che sottolineano, come emerso dai saluti del Vice Prefetto Vicario D.ssa Adorno, non solo una formale presenza fisica, ma una presenza sostanzialmente doverosa per manifestazioni che ricordano alcuni dei momenti più bui di questo Paese. Un onore immenso che fa da degna cornice sia alla 16° Medaglia di Rappresentanza della Presidenza della Repubblica Italiana che al conferimento del Premio Zappala 2024 al nostro neo Procuratore Capo presso il Tribunale di Messina.
Accenniamo brevemente agli interventi dei nostri Ospiti: Giovanni Ricci, assente per un improvviso ricovero ospedaliero e conseguente intervento d’urgenza, in collegamento telefonico ha sottolineato come vi sia il dovere morale, civile, etico e sociale di raccontare; serve una memoria storica per ridare dignità, onore e visibilità alle storie delle vittime. Sono cicatrici che forse non si chiuderanno mai, ma si sta arrivando alla verità quantomeno storica per consegnarla ai giovani. Giovanni Ricci sarà nostro Ospite appena possibile anche perché, era l’altro assegnatario del Premio Zappalà 2024 che gli consegneremo personalmente quanto prima.
Altro intervento molto apprezzato è stato quello del Prof. Giuseppe Restifo, Ordinario, Emerito, di Storia Moderna presso l’Università di Messina che ha esortato a ricordare Onofrio Zappalà come persona e non come numero, evidenziando come ricordare la vita delle vittime ci deve fare inorridire ancora di più e proseguendo su come dopo 44 anni aspettiamo di avere ancora la completezza delle prove ma c’è tanta perseveranza, la magistratura ha fatto il suo dovere nonostante difficoltà, confusione, depistaggi, testimonianze false poi ritrattate, ma le risultanze sono e stanno arrivando.
Infine l’intervento molto articolato del Procuratore Antonio D’Amato che strutturato in un’attenta disamina attinente al suo campo, ha voluto mettere l’accento sul diritto che il popolo ha nel sapere la propria storia per progettare il futuro e sulla necessità che servono un’affermazione di verità e una completezza dell’accertamento sul piano della individuazione dei mandanti, sia per la ricostruzione storica che come ristoro morale per i familiari delle vittime”. Il magistrato ha evidenziato come le trame dell’eversione in Italia affondino le loro radici in un atteggiamento complessivo di resistenza verso l’affermazione del nuovo, come la Repubblica nata nel 1946 e la Costituzione del 1948, ricordando come due anni dopo la Liberazione i fascisti tornarono nei posti di potere e ciò abbia condizionato pesantemente il processo di modernizzazione del Paese.
Che dire. Commentare quanto appena detto ci pare assolutamente superfluo o addirittura inutile. Ci resta solo da ribadire il nostro sentito ringraziamento a quanti: Ospiti, Presenze Istituzionali, Pubblico, hanno concorso a determinare una vera magia che si è concretizzata, come sempre, come ogni 2 agosto, e che sempre ci trascina in una miriade di emozioni che ci portiamo dentro e che, necessariamente, entrano a far parte del nostro quotidiano, modificando, ne siamo certi, la nostra quotidianità.
Cala così, anche quest’anno, il sipario per la ricorrenza del 44° Anniversario della strage. Al netto degli altri impegni che accompagnano questa afosa e calda estate, possiamo dire che siamo assolutamente soddisfatti dei risultati e soprattutto della condivisione ricevuta.
Grazie come sempre, ad un pubblico che ad inizio serata ci ha messo un po’ in ansia, abbiamo iniziato con poche persone, rispetto agli anni passati, ma che alla spicciolata ha gremito, come al solito il parterre di Villa Ragno, regalandoci quella ormai solita ed incantevole cornice per la nostra serata.
Grazie ancora a tutti e alla prossima.
A seguire alcune foto della serata.
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